MGS4: il ricordo dei lettori di MGPlanet otto anni dopo

Il 12 giugno 2008 viene ricordato da tutti i fan della saga Metal Gear Solid come uno dei Day-One più importanti di sempre. Quel giorno sugli scaffali di tutto il mondo venne esposto Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, l'epilogo di una delle serie videoludiche più longeve e amate di sempre. Ben 1 milione e 300 mila copie vendute nelle prime ore e che divennero oltre 5 milioni entro il 2009, e diversi riconoscimenti da parte di IGN, Spike Video Game e GameSpot

 

Dopo otto anni, però, le emozioni suscitate dall'epilogo della storia di Snake sono ancora vive nella mente dei videogiocatori. In occasione dell'anniversario, alcuni lettori hanno voluto condividere con noi le loro impressioni, le loro opinioni su quello che è, per molti, il capitolo più bello dell'intera saga.

 


 

Guns of the Patriots è stato forse uno dei giochi più attesi del 2008. Auronno, webmaster di MGPlanet, ricorda così quel giorno: "MGS 4 è qualcosa che attendevo da un sacco di tempo, seguivo tutte le news e tutti i trailer a livello editoriale per il sito e il Day One è stato un po' come quando da bambini si aspetta il Natale."

 

Bigocelot ci racconta nel dettaglio le emozioni provate: "Conoscevo la saga da anni e non potevo non attendere MGS 4, è stato il gioco che più mi ha coinvolto la sera prima del D1. Il giorno dopo lo presi e lo misi nella PS3... Fu tutto un crescendo di emozioni e sorprese"

 


 

Anche Neek ci parla del suo primo approccio con GotP: "La prima volta che l'ho giocato ero appena venuto fuori dall'avventura di MGS 3, quindi fin dall'inizio mi domandavo 'ci sarà Big Boss in questo capitolo?'. E' stato il mio primo titolo PS3 dopo la PS2 e quindi era una rivoluzione tecnica nel gaming per me."

 


 

Più dettagliato il commento di Matteo Ensoli: "Mi impressionò tantissimo alla sua uscita. Ricordo che volevo assolutamente delle risposte dal finale di MGS 2 e ricordo il trailer dell'E3 (il primo teaser trailer di presentazione fu mostrato all'Electronic Entertainment Expo 2005 mentre il primo video contenente immagini del gioco venne presentato al TGS dello stesso anno, nda). Rimasi a bocca aperta; Snake era un vecchietto e c'era super tecnologia ovunque, infatti pensai fossero tipo nel 2040."

 


 

Il ventaglio di emozioni che il ricordo di MGS 4 risveglia è molto più ampio di quanto ci si possa immaginare. Poche ma incisive le parole espresse da Matteo Zanna: "Il ritorno a Shadow Moses... L'infanzia. Inizialmente ero tranquillo, poi appena iniziavo a sentire la musica (The Best is Yet to Come, nda) e ad entrare nell'eliporto sono rimasto strameravigliato. Appena vedevo la videocamera di sorveglianza... Mi ha toccato profondamente"

 

 

Sul ritorno a Shadow Moses si trova d'accordo Bigocelot che dice: "L'Atto 4 e il finale soprattutto furono devastanti. Lo terminai verso le 2 di notte e durante i crediti provai un mix di felicità e tristezza che non ho più provato dopo allora.  Avevo assistito ad un finale che avvertivo come perfetto."

 

Sull'argomento, anche Auronno sembra dello stesso avviso: "l'ho trovato esagerato e mi ha devastato ogni cellula sia del cuore che del cervello...fino poi a giungere al finale. So che qualcuno lo ha criticato molto e oggi riesco a capire perché, ma sul momento l'incontro tra Snake e Big Boss l'ho trovato dolce e perfetto." Ma il suo momento preferito nel gioco è un altro: "E' l'abbraccio tra Snake e Liquid Ocelot, quando entrambi esanimi durante la loro lotta finale, si iniettano a vicenda la siringa di inibitori delle nanomacchine. E' qualcosa che ancora oggi al solo pensiero riesce a mettermi i brividi."

 


 

Anche Neek ci parla ancora del suo rapporto con il finale: "Non è comprensibile la gioia che ho provato nel vedere Big Boss alla fine, è stata la conclusione perfetta per la saga. Big Boss riflette sul suo passato e Snake finalmente ha un confronto da uomo con lui" ma più in generale "durante lo svolgimento della storia ciò che catturava più la mia attenzione era l'incontro coi vari personaggi del calibro di Raiden (il mio personaggio preferito dopo Big Boss e Ocelot)."

 


 

Sempre Neek muove anche alcune critiche: "Per quanto riguarda i boss (ad eccezione di Liquid e Vamp) sono rimasto un po' deluso dal loro modo di approcciarsi a Snake, come se si riferissero ad una terza persona durante il combattimento. In compenso gli stage delle battaglie avevano una bella atmosfera."

 

Appunti simili giungono da Bigocelot: "A mente fredda ho notato alcuni difetti che non avevo considerato inizialmente" paragonato a MGS 3 "L'ho trovato meno sobrio, non ho condiviso alcune scene come Akiba e Meryl che amoreggiano durante la battaglia nell'atto 5. Il level design Stealth è molto peggio. Alcuni boss come Mantis, Raven o Wolf non mi hanno convinto abbastanza, al contrario di Snake Eater che reputo molto migliore per le boss battle."

 


 

 

Al di là dei difetti, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots ha tracciato un unico filo conduttore nel cuore degli appassionati alla serie ed è, tutt'ora, uno dei capitoli più amati. Un concetto che può essere riassunto nelle parole di Matteo Ensoli: "E' il finale che conclude alla perfezione tutta la saga senza rovinarla, è un capolavoro che ci è servito a capire il finale di tutti i personaggi. E' passato poco tempo ma sono 'invecchiato' anche io insieme alla serie." o in quelle di Bigocelot: "Sapevo che era l'epilogo della saga più importante per me in assoluto, che mi aveva non solo divertito ma anche formato in qualche modo."

 


 

 

 

 

 

 

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Roberto "Otacon" Minasi
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Ha provato ad unirsi al circo all'età di 4 anni. Scartato perchè troppo qualificato si è rifugiato nei videogame passando dal SEGA Master System allo Snes al Game Boy per approdare infine al mondo PlayStation. Appassionato di MGS da quando aveva nove anni, adesso gioca a fare il giornalista con scarsi risultati. Dategli un caffè e vi solleverà il mondo.

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